La costruzione del romanzo mi ha intrigata, per quanto non
stilisticamente impeccabile. La narrazione è scandita da una sorta di diario,
di confessione in prima persona, portata avanti in modo alternato da tre voci,
di cui due sono le principali: Rachel e Megan. Corredati da date e momenti del
giorno, questi spezzoni di vita, di pensiero si rincorrono nel tempo e
conducono il lettore alla scoperta dei segreti di due donne molto diverse ma
legate dal destino e, ahimè, nella tragedia.
Rachel è una giovane donna che, dopo il divorzio dal marito,
è in preda alla depressione e all’alcool. L’unico svago ma anche l’unica
routine rimasta alle sue giornate è il treno pendolari: alle 8.04 quello del
mattino direzione Londra, alle 17.56 quello di ritorno a casa. Durante il
viaggio guarda fuori dal finestrino, pensa, si compiange, bene e, nel passare
di fronte a una casa in particolare, fantastica. Immagina la vita di due
persone, una giovane coppia, che sembra così felice da renderla invidiosa ma
anche felice a sua volta. Si affeziona loro tanto da battezzarli: Jess e Jason,
belli e innamorati, diventano parte integrante della sua vita.
Finché un giorno vede qualcosa di strano, che la sconvolge.
E il giorno seguente Jess, che in verità si chiama Megan, scompare.
Una sorta di finestra di fronte, questo treno, un modo per
spiare gli estranei e trovare consolazione per la propria vita. Rachel è una
persona problematica, ansiosa, che tende ad autocompatirsi e denigrarsi ma,
allo stesso tempo, soffre di un’enorme egocentrismo. Soprattutto Rachel è
disturbata, emotivamente e psicologicamente, preda di una depressione che ormai
le ha risucchiato l’anima e che si alimenta di vino e gin tonic. È proprio
questo narratore inaffidabile in parte il fascino di questo romanzo. Per quanto
dia sui nervi al lettore con le sue menzogne e trovate brillanti, Rachel è una
continua sorpresa proprio per la sua imprevedibilità.
Non è l’unico personaggio disturbato del romanzo. Anche gli altri si distinguono per manie,
segreti, torbide storie del passato e lati della personalità insospettabili.
Proprio per questo nel corso della narrazione vengono alla luce tanti
retroscena, tante verità nascoste che potrebbero spiegare il mistero della
scomparsa di Jess/Megan. Una sola però è la storia che conta e il compito di
Rachel sarà proprio quello di vedere oltre tutte queste informazioni e
distinguere la verità. Rachel dovrà ricordare cos’è successo.
Non sono un’appassionata di gialli e thriller, come amo
ricordare ogni volta che ne leggo uno (chissà perché, poi. Di cosa posso dirmi
appassionata, che leggo sempre cose diverse?), ma d’estate mi piace dedicare un
po’ del mio tempo a riposare la mente, fermare le riflessioni sulla condizione
umana e cercare il colpevole. Questo romanzo costruisce la vicenda molto
lentamente, l’autrice fornisce al lettore le informazioni alla spicciolata, e
in effetti ci si trova ad analizzare mille dettagli insieme a Rachel, passando
in rassegna i sospetti, mentre la rivelazione arriva, se non proprio
inaspettata, quantomeno di difficile deduzione quasi fino alla fine.
Se qualcuno ama il genere e vuole una lettura interessante
per l’estate questo romanzo, che è stato un successo dell’anno scorso, è
un’ottima opzione.
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