sabato 18 giugno 2016

15. Jurij Oleša - I tre grassoni

Più riguardo a I tre grassoniCi sono romanzi che proprio non ti aspetti. In tutti i sensi. Quando presi dallo scaffale della libreria questo libro, lo feci per due motivi alquanto superficiali e utilitaristici: il nome dell'autore era straniero dal suono slavo (infatti si tratta di uno scrittore del primo Novecento di origini polacche, ma nato e cresciuto in Ucraina e successivamente trasferitosi in Russia) ed essendo usato era in vendita col 50% di sconto. Insomma, niente di intellettuale. La storia però pareva interessante e così lo comprai. Ora che l'ho letto sono davvero felice di averlo fatto.

"I tre grassoni" è edito dalla Salani nella collana Grand'istrice, o almeno lo era. Per questo lo si trova tra i libri per bambini, perché il linguaggio e l'ambientazione hanno un'aria fiabesca e si sa che (almeno in Italia) tutto ciò che è fiabesco dev'essere per bambini. Tuttavia questo libro non lo è. Certo, la narrazione trae i propri strumenti dal mondo delle favole, ma le vicende narrate sono tutt'altro che infantili.

Oleša, con questo romanzo, ha cercato di dare una propria trasposizione degli eventi legati alla Rivoluzione Russa. L'autore, che prese parte alla rivolta del popolo come volontario nell'Armata Rossa all'età di solo 18 anni, in quest'opera cerca forse di rielaborare l'esperienza drammatica ma allo stesso tempo esaltante del 1917 in un'ambientazione anonima e di fantasia, popolata di personaggi dai tratti buffi e in cui accadono eventi assolutamente innaturali e inaspettati. Forse si tratta di un modo per edulcorare un'esperienza che invece dev'essere stata tragicamente violenta, o forse un tentativo di raccontare ai più giovani la spinta sociale che ha portato il popolo al trionfo e al sovvertimento del vecchio ordine nell'impero russo.

La storia è molto semplice e ha per protagonista un uomo di una certa età e dall'importanza all'apparenza trascurabile, il dottor Gaspar Arneri, che in una tranquilla giornata decide di uscire di casa per fare una passeggiata e raccogliere erbe e scarabei. Il dottore, molto stimato in città per la sua abilità quasi miracolosa, si ritrova però coinvolto nei drammatici colpi finali di una rivolta popolare contro i "Tre Grassoni", i tiranni della città. L'esercito soffoca nel sangue la sommossa e arresta i capi popolo, tra cui l'armaiolo Prospero; solo per miracolo il dottor Arneri ne esce indenne.
La descrizione che Oleša dà delle strade cittadine dopo lo scontro sono intense e commoventi.

Per strada incespicò in un grosso stivale. Era il fabbroferraio che stava disteso di traverso su una trave, e guardava il cielo. Il dottore lo scosse. Il fabbro non voleva alzarsi. Era morto.
Il dottore alzò la mano per levarsi il cappello.
"Ho perso anche il cappello. Dove devo andare?"
Si allontanò dalla piazza. Per terra giacevano alcuni corpi; il dottore si chinava su ognuno e vedeva come le stelle si riflettevano nei loro occhi spalancati. Erno freddi e bagnati di sangue, che nella notte sembrava nero.

Oleša usa un linguaggio ricco di immagini e di dettagli folgoranti, che rende la narrazione viva e piena di colore.
Le avventure del dottor Arneri continuano quando si ritrova in casa uno dei capi della rivoluzione scappati alla cattura, il funambolo Tibul, e quando più avanti viene incaricato dai Tre Grassoni di aggiustare la bambola adorata dell'erede Tutti, bambino cresciuto a palazzo in totale isolamento perché divenga crudele e possa un giorno governare al posto loro.

Senza entrare nei dettagli, i protagonisti vivono incredibili esperienze e affrontano coraggiosamente i pericoli, giungendo, come ben ci si può aspettare, all'agognata e insperata vittoria.
La scena in cui il popolo trionfa e, radunatosi nel palazzo dei Tre Grassoni, si mette a cantare ha un sapore malinconico e allo stesso tempo confortante. Oleša non dà un nome a questo canto spontaneo, ma mi piace immaginarlo così:


La storia narrata dall'autore è senz'altro semplicistica ed è senza dubbio un inno all'idea fondante del Comunismo. Come dicevo, Oleša edulcora gli eventi e cancella le atrocità dalla narrazione, tutto concentrato sull'importanza del proprio messaggio: il popolo, se lotta unito e non si arrende di fronte alle difficoltà, può e deve liberarsi dall'ingiustizia sociale.

Non dobbiamo pensare che Oleša fosse uno sciocco. Quest'opera fu scritta nel 1924 ma pubblicata soltanto quattro anni più tardi. Nel frattempo l'autore aveva dato alle stampe un secondo romanzo, "Invidia", questa volta dai toni decisamente adulti e fortemente critici nei confronti dei cambiamenti che stavano già prendendo piede nell'Unione Sovietica di Stalin. Insomma, forse Oleša si rendeva ben conto della china pericolosa che la dittatura di Stalin stava prendendo e rimpiangeva gli ideali giovanili che, pochi anni prima, gli avevano fatto scegliere di lasciare gli studi per combattere nella Rivoluzione. Il suo Paese non fu gentile con lui: pochi anni più tardi entrò nel mirino della censura e fu sospettato di essere un oppositore politico; per questo trascorse diversi anni in un gulag e solo verso la fine della sua vita fu riabilitato e le sue opere ristampate.

Consiglio vivissimamente la lettura di questo libricino (solo 168 pagine scritte grandi), forse a un pubblico adulto o di giovani adulti più che a dei bambini/preadolescenti. Credo ci sia molto da ascoltare, da riflettere e da assaporare in quest'opera che ci permette, coi toni dolci delle fiabe, di ricordare che nel coraggio e nell'unione sta la vera forza dell'umanità, al di là di ogni religione o partito politico.

2 commenti:

  1. Ecco, di questo libro proprio non avevo mai sentito parlare. Certo è che da noi passano per bambini le storie più impensabili, col risultato che i bambini, giustamente, non le capiscono e gli adulti le ignorano.

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    1. E' un libricino adorabile, se si riconoscono la metafora e i simboli. Il problema è che non mi pare tanto adatto ad un pubblico anche solo adolescenziale... Sarò strana io, ma non è un fatto di trucidità: è proprio che non conoscono abbastanza la storia.
      Chissà se è un autore conosciuto in Russia... ;)

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